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Regesto

Questo riassunto esiste solo in francese.

SUISSE: Art. 11 CEDH. Interdiction générale des réunions publiques, pendant deux mois et demi au début de la pandémie de Covid-19, assortie de sanctions pénales et sans contrôle juridictionnel de proportionnalité.

L'association qui a été obligée d'adapter son comportement et de renoncer à organiser des manifestations pour éviter des sanctions pénales, peut se prétendre victime d'une violation de la Convention (ch. 36-42).
Selon la Cour, la requérante ne bénéficiait pas d'un recours effectif lui permettant de se plaindre d'une violation de sa liberté de réunion. La haute juridiction suisse s'est abstenue de procéder à un examen sur le fond des recours introduits en matière de liberté de réunion et n'a pas contrôlé la compatibilité de l'Ordonnance 2 COVID-19 avec la Constitution. En conséquence, l'exception de non-épuisement des voies de recours internes formulée par le Gouvernement est rejetée (ch. 52-60).
La Cour reconnaît que le coronavirus constitue une menace sérieuse pour la santé publique. Au vu de l'importance de la liberté de réunion pacifique dans une société démocratique, et en particulier des thématiques et des valeurs que l'association requérante défend en vertu de ses statuts, du caractère général et de la durée considérablement longue de l'interdiction des manifestations publiques, ainsi que de la nature et de la sévérité des sanctions pénales prévues, la Cour conclut néanmoins que l'ingérence dans l'exercice des droits protégés par l'art. 11 CEDH n'était pas proportionnée aux buts poursuivis. Par ailleurs, les tribunaux internes n'ont pas procédé à un contrôle effectif des mesures litigieuses pendant la période pertinente. Dès lors, l'État défendeur a outrepassé la marge d'appréciation dont il jouissait en l'espèce. Par conséquent, l'ingérence n'était pas nécessaire dans une société démocratique (ch. 75-92).
Conclusion: violation de l'art. 11 CEDH.
N.B. Cette affaire a été renvoyée devant la Grande Chambre qui a rendu son arrêt le 27.11.2023.

Sintesi dell'UFG


(1° rapporto trimestriale 2022)

Libertà di associazione e di riunione (art. 11 CEDU); divieto di organizzare e partecipare a manifestazioni adottato nel quadro della lotta contro la pandemia di COVID-19.

La causa riguarda un'associazione il cui scopo statutario è difendere gli interessi dei lavoratori e delle sue organizzazioni membri, in particolare nell'ambito delle libertà sindacali e democratiche, alla quale è stato impedito, nel quadro delle misure adottate per lottare contro la pandemia di COVID-19, di organizzare una manifestazione prevista il 1o maggio 2020 e di prendere parte a riunioni pubbliche. L'associazione sostiene di organizzare e partecipare ogni anno a decine di manifestazioni nel Cantone di Ginevra. Ha segnalato vari casi di manifestanti perseguiti penalmente per violazione dell'articolo 6 capoverso 1 dell'ordinanza 2 COVID-19. La Corte ha ritenuto che per vietare in generale un determinato comportamento occorre una giustificazione solida e un controllo serio da parte delle autorità giudiziarie autorizzate ad effettuare una ponderazione degli interessi. La Corte ha considerato che, in presenza di un esame parlamentare poco approfondito a causa dell'urgenza delle misure adottate, l'assenza di un tale controllo della proporzionalità da parte dei tribunali interni, tra cui il Tribunale federale, è preoccupante. Ha pure rilevato che le autorità svizzere non hanno saputo giustificare il mantenimento di altri tipi di attività grazie a provvedimenti sanitari, mentre manifestazioni all'aria aperta restavano vietate, anche in presenza di provvedimenti sanitari analoghi. Secondo la Corte, la natura penale delle sanzioni previste dall'ordinanza 2 COVID-19 nonché il loro carattere dissuasivo imponevano a maggior ragione una giustificazione particolare. La Corte ha infine ritenuto che la Svizzera non ha fatto ricorso all'articolo 15 CEDU, che le permetteva di adottare determinate misure in deroga agli obblighi previsti dalla Convenzione. La Svizzera ha pertanto oltrepassato il margine di apprezzamento di cui gode e la violazione dell'articolo 11 CEDU non rispetta il principio di proporzionalità. Violazione dell'articolo 11 CEDU (4 voti contro 3).

Inhalt

Ganzes EMRK Urteil
Regeste (italienisch)

Referenzen

Artikel: Art. 11 CEDH