1S.46/2005 18.11.2005
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Tribunale federale 
Tribunal federal 
 
{T 0/2} 
1S.46/2005 /biz 
 
Sentenza del 18 novembre 2005 
I Corte di diritto pubblico 
 
Composizione 
Giudici federali Féraud, presidente, 
Aemisegger, Eusebio, 
cancelliere Crameri 
 
Parti 
A.________, attualmente in detenzione preventiva, 
ricorrente, patrocinato dall'avv. dott. Vincent Augustin, 
 
contro 
 
Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale, casella postale 2720, 6501 Bellinzona, 
Ministero pubblico della Confederazione, 
Sede distaccata Lugano, via Sorengo 7, 
casella postale, 6900 Lugano 3, 
Ufficio dei Giudici istruttori federali, 
casella postale 5959, 3003 Berna. 
 
Oggetto 
domanda di scarcerazione, 
 
ricorso contro la sentenza emanata il 14 ottobre 2005 dalla Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale. 
 
Ritenuto in fatto e considerando in diritto: 
che il 15 settembre 2005 A.________ è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta aperta nei confronti suoi e di altre persone dalla Polizia giudiziaria federale per appropriazione indebita (art. 138 n. 2 CP), truffa (art. 146 cpv. 2 CP), falsità in documenti (251 CP) e riciclaggio di denaro (art. 305bis CP) nell'ambito del dissesto finanziario del gruppo alimentare X.________; 
che il 17 settembre 2005 il Giudice istruttore federale ne ha convalidato l'arresto; 
che con lettera del 18 settembre 2005 l'arrestato ha chiesto al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) la sua immediata scarcerazione, richiesta respinta dal MPC con decisione del 20 settembre 2005; 
che sia avverso la conferma dell'arresto sia contro il rifiuto della scarcerazione l'interessato è insorto dinanzi alla Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale, contestando l'esistenza dei pericoli di fuga e di collusione; 
che con sentenza del 14 ottobre 2005 la Corte dei reclami penali del Tribunale federale ha respinto il reclamo ritenendo l'esistenza sia di gravi indizi di colpevolezza sia dei rischi di collusione e di fuga; 
che A.________ impugna questa sentenza con un ricorso secondo l'art. 33 cpv. 3 lett. a LTPF, al Tribunale federale, chiedendo di annullarla, di scarcerarlo immediatamente, eventualmente di adottare misure sostitutive della carcerazione, di concedergli il beneficio dell'assistenza giudiziaria e del gratuito patrocinio: proceduralmente chiede inoltre di invitare il MPC a produrre i suoi verbali di interrogatorio e quelli di altri indagati e di potersi esprimere su questi atti; 
che non sono state chieste osservazioni; 
che in una recente sentenza del 14 settembre 2005 (causa 1S.25/ 2005, destinata a pubblicazione in DTF 131 X xxx e confermata in seguito, sentenze 1S.19, 30 e 38/2005 dell'11 ottobre 2005), cui per brevità si può rinviare, il Tribunale federale si è pronunciato sul sistema della PP per quanto attiene alla ripartizione delle competenze per decidere sulla detenzione preventiva (consid. 1.1); 
che in tale ambito ha stabilito che l'art. 52 cpv. 1 PP, norma posta a fondamento del contestato giudizio, può essere interpretato in maniera conforme agli art. 31 cpv. 3 Cost. e 5 n. 3 CEDU qualora l'autorità che decida sulla domanda di libertà provvisoria non sia identica a quella che promuove l'accusa nel merito, la distinzione tra il controllo iniziale della detenzione preventiva ai sensi dell'art. 47 cpv. 2 PP e il rifiuto della domanda di messa in libertà secondo l'art. 52 cpv. 2 PP non essendo decisiva; 
che, quindi, quando il MPC intende opporsi alla domanda di libertà provvisoria, esso deve trasmettere la causa per decisione al Giudice istruttore federale (consid. 1.3 e 1.4); 
che la circostanza per la quale in concreto il ricorrente il giorno seguente alla convalida dell'arresto da parte del Giudice istruttore federale ha inoltrato una domanda di scarcerazione al MPC, impugnando contemporaneamente sia la decisione di convalida sia il rifiuto di scarcerazione, non impone, per evidenti motivi di celerità, di esaminare la legalità della prima decisione, peraltro superata dalla seconda, a maggior ragione ritenuto che sia la Corte dei reclami penali sia il ricorrente si esprimono in sostanza soltanto sulla decisione del MPC; 
che nel frattempo la detenzione dev'essere comunque mantenuta per effetto della sentenza del Tribunale federale (consid. 1.5); 
che, in applicazione di questa giurisprudenza, dalla quale non v'è motivo di scostarsi, si giustifica di accogliere parzialmente il ricorso; 
che per il resto va rilevato come le censure relative all'asserito diniego di accesso agli atti sarebbero inammissibili, visto che queste questioni, come quelle inerenti all'assistenza giudiziaria e all'indennità del difensore, non costituiscono misure coercitive ai sensi dell'art. 33 cpv. 3 lett. a LTPF (DTF 131 I 52 consid. 1.2.3 pag. 55 e rinvii; sentenza 6S.15/2005 del 12 maggio 2005); 
che, visto l'esito del gravame, la domanda di assistenza giudiziaria e di gratuito patrocinio diventa senza oggetto. 
 
Per questi motivi, visto l'art. 36a OG, il Tribunale federale pronuncia: 
1. 
Il ricorso è parzialmente accolto e la decisione impugnata è annullata. 
2. 
La domanda di scarcerazione immediata è respinta. 
3. 
La causa è trasmessa, per competenza, al Giudice istruttore federale. 
4. 
Non si preleva tassa di giustizia. 
5. 
Il Ministero pubblico della Confederazione rifonderà al ricorrente un'indennità di fr. 1'000.-- per ripetibili della sede federale. 
6. 
Comunicazione al patrocinatore del ricorrente, all'Ufficio dei Giudici istruttori federali, al Ministero pubblico della Confederazione e alla Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale. 
Losanna, 18 novembre 2005 
In nome della I Corte di diritto pubblico 
del Tribunale federale svizzero 
Il presidente: Il cancelliere: